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"AVVOCATO, MA IO LO AMAVO"

venerdì 20 novembre 2020 18:26

avvocato, ma io lo amavo

Dopo i primi convenevoli, cominciava così, circa due anni fa, il timido resoconto che una nuova cliente tentava di farmi di quello che, ai suoi occhi, nonostante tutto, continuava ad apparire un legame speciale con l’uomo perfetto..

Solo che quell’uomo non era il compagno di un percorso di vita lungo 40 anni.

Non era il padre dei suoi due figli, ormai adulti e a loro volta genitori.

Non era il signore distinto che - parole sue - per tutta la vita aveva avuto occhi solo per lei.

No.

L’uomo dei sogni era un giovane e misterioso ragazzo sedicente scrittore, che di anni ne aveva qualcuno in più dei suoi figli.

Gentile, dai modi intriganti.

Di un’altra regione, entrato tra le mura sicure, ma ingrigite, della casa di quella coppia annoiata, con il solo fine di riportare indietro le lancette dell’orologio dei sentimenti, annientando ogni ritrosìa di quella timida donna con la promessa delle emozioni più vere.

Entrato agevolmente da quella che ormai era diventata, per il mondo di quella signora, la porta principale. Quella dei social .

Buffo per chi, fino a quel momento, il computer lo aveva solo visto usare ai suoi due ragazzi, senza provare la minima curiosità nemmeno di provare ad accenderlo.

Ma gli anni erano passati. I figli avevano lasciato il nido.

Le mura di casa si erano fatte sempre più strette e il silenzio - una volta rimasti in due - tra quella coppia di mezza età si era fatto sempre più assordante.

Le amiche... beh, sì, le amiche erano tutte delle Facebook-addicted.

Qualcuna, tra le più temerarie, si era addirittura creata un account su Badoo.

Embè, quale modo migliore di buttarsi alle spalle un sanguinoso divorzio e riprendere in mano la propria vita?

Tra pizzate infraregionali e tornei di burraco organizzati all’interno dei vari gruppi ad hoc, il giro sociale si era espanso ben oltre l’immaginabile.

Ma sì, proviamo... passo un po’ il tempo” e, nel giro di qualche settimana, facebook occupava già quasi per intero il silenzio abitudinario ormai padrone di quelle mura.

Non rammentava nemmeno, la mia riservata signora, il giorno esatto in cui aveva fatto la social-conoscenza di quel ragazzo.

Ma ricordava le sensazioni che aveva provato nel sentirsi nuovamente apprezzata.

Sensazioni che le leggevo davvero negli occhi, come a guardare una bambina felice per un dono inaspettato.

Erano conversazioni in chat all’inizio.

Un sempre apprezzato “Buongiorno principessa” scolpito su un preconfezionato meme rubato a Google immagini.

Una gif animata traboccante di cuoricini rosa.

Un invito a scambiarsi i numeri di cellulare per poter sentirsi più vicini.

Mesi che passavano velocemente e scandivano il tempo di nuove abitudini.

Di quella, ad esempio, del tutto nuova per l’ignaro marito, di inserire un codice pin sul cellulare, così da non rischiare di essere scoperti.

Un “prenderei di corsa un aereo per venire da te, ma ultimamente sto in bolletta…” che aveva scosso dalle fondamenta ogni ultima sicurezza della signora, fino a quel momento trincerata dietro la certezza che quella relazione clandestina sarebbe vissuta per sempre solo nella sua vita immaginaria, ben celata tra le maglie della rete e quelle del prezioso telefonino.

Nessun dubbio sulla onestà del giovane scrittore. Non lo aveva avuto nemmeno quando le aveva gentilmente richiesto di anticipargli la ricarica del cellulare, né quando aveva educatamente espresso il desiderio di poter avere tra le mani quell’ultimo modello di macchina fotografica da professionisti.

Del resto, la risposta del suo editore sarebbe arrivata a giorni.

Le sue ultime fatiche letterarie avrebbero visto finalmente a luce e i soldi non sarebbero stati più un problema.

Sì, ma nel frattempo, come lenire il dolore della lontananza?

No, il contributo economico della signora alle esigenze di vita dello Stephen King de noartri non si era limitato alle ricariche telefoniche e ai regali.

Meraviglie della tecnologia : un paio di rapidi click su Satispay ed era stato possibile prendersi cura a distanza di quel nuovo amore in pochi minuti.

Sì, ma come sostenere le spese di un viaggio e di un soggiorno nella nostra città?

Embè (e due) … semplice! Anni di “SEX and THE CITY” avevano insegnato a tutte che le le amiche ci sono sempre, anche per aiutarti a combinare casini…

Tutto organizzato, bonifici effettuati direttamente al novello Romeo, previa colletta solidale tra le più fidate, la trepidante attesa di un incontro che sarebbe andato proprio come in un film e la meravigliosa sensazione di farfalle nello stomaco, come a 20 anni.

Ancora non si capacitava, malgrado i mesi trascorsi da quella bugia, di come a Torino quel ragazzo non avesse mai messo piede, di come un non meglio definito problema dell’ultimo minuto gli avesse fatto perdere il volo. Di come quell’incontro sotto la Mole, alla fine, lo avesse sognato solo lei…

Sparito, dall’oggi al domani.

Account non più visibili, cellulare irraggiungibile.

E tutto ciò che da quei mesi di foschia sentimentale era scaturito, la confessione al marito e ai figli, lo scherno delle amiche più scettiche, il senso di rifiuto per Facebook e per quello che era stato il suo angolo di Paradiso, l’aveva travolta come un treno. Proprio come quel castello di bugie.

No, non si separò dal marito, se vi state chiedendo questo. Fu faticoso, ma quel matrimonio sopravvisse alle menzogne e alla disonestà del promettente letterato.

E no, non tutti coloro che entrano nel mio studio convinti di tornare single a breve si separano o divorziano.

Sono un avvocato romantico io, più Ally McBeal che Patty Hewes

E no (ok, è l'ultimo "NO" per adesso) qui non si parla di me e dei miei clienti. O, almeno, non soltanto.

Qui si parla della rete e di come, spesso, questa possa essere una insidia più infida di una svendita on line di borse di Prada sponsorizzata su Aliexpress